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Catherine Dunne a Cuneo

10.11.2012 - La voce al femminile di Catherine Dunne

Nell’uggioso pomeriggio di venerdì 9 novembre Cuneo ha ospitato la terza e ultima anteprima di scrittorincittà, caratterizzata da un’ospite davvero eccezionale, Catherine Dunne, in incontro moderato dalla giornalista Camilla Valletti.La scrittrice irlandese, in Italia per presentare il libro Quel che ora sappiamo (Guanda 2012), ha offerto al foltissimo pubblico della sala polivalente del CDT un’interessante panoramica sul suo ultimo libro, argomento che ha offerto anche profonde e lucide interpretazioni sulla realtà delle famiglie e della società attuali. La vicenda di Ella e Patrick, i protagonisti dell’avvincente romanzo, è diventata il traino per un discorso più ampio denso di riflessioni assai stimolanti di carattere più universale. Dal discorso sul disagio adolescenziale che resta un fenomeno naturale quando accolto con comprensione, agli esiti estremi di età problematiche e al crimine che, dice, la Dunne, può essere arginato solo attraverso processi di crescita culturali. Dal modo in cui stanno cambiando le famiglie a quegli ingredienti - fiducia, apertura e comunicazione - che permettono alla famiglia di raggiungere un sereno equilibrio. E ancora: il dolore supremo e la necessità che il lutto diventi patrimonio non già solo di chi lo subisce bensì di una comunità in grado di condividerlo.

Anche questo libro, come molti altri dell’autrice, propone molti personaggi femminili, ognuno ritratto ed espressione di un diverso modello di vivere l’universo dell’essere donna e madre. E, dice Catherine Dunne, non esistono modelli giusti o migliori poiché il valore è dato dal cercare sempre e continuamente di fare del proprio meglio.
Anche questo, forse più degli altri, è un romanzo di voci dove ogni personaggio parla con un timbro personalissimo a testimonianza della scrittrice di creare personaggi perfettamente caratterizzati.

Non sono mancati cenni su come è nata l’idea del libro (dall’osservazione di una fotografia di una ragazzo adolescente) e l’intima confessione di come in alcuni momenti sia stato difficile procedere nella stesura.

Le anteprime di scrittorincittà non potevano concludersi in modo migliore per così passare il testimone ai numerosissimi ospiti attesi per i giorni di festival.

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